Acqua, bene comune il nuovo gestore ALFA si presenta

L’articolo sul nuovo gestore dell’acqua Alfa, sarà in pubblicazione anche su “La Concordia” (numero di Gennaio-Febbraio 2021), rivista mensile tradatese, in distribuzione attorno al giorno 15 Febbraio, che ringraziamo per la gentile concessione

Un importante incontro, durato tre ore (in presenza ed in streaming) e finalizzato all’approfondimento in merito alla gestione del servizio idrico ed in particolare alle modalità di bollettazione: è quello che, su sollecitazione dei cittadini, è stato organizzato nel mese di Gennaio dall’Amministrazione comunale tradatese. Presenti, con i Consiglieri, il Presidente del Consiglio comunale Claudio Ceriani ed il Segretario comunale Marina Bellegotti, e come ospiti relatori i responsabili degli Enti che rivestono competenze (politiche, amministrative, tecniche) per i varie settori di gestione del servizio idrico nell’ambito della provincia di Varese.

Un incontro significativo in riferimento agli argomenti trattati e per la presenza di amministratori, passati e presenti, testimoni della ‘storia’ delle decisioni intraprese negli ultimi trent’anni su un tema così importante come quello della gestione di un bene fondamentale, quello dell’acqua: quattro sindaci tradatesi (l’attuale e gli ex sindaci), i dirigenti di ‘Alfa Srl’, (il Presidente Paolo Mazzucchelli nonché sindaco di Cairate, ed il Direttore Generale Michele Falcone), i dirigenti di ATO – Ambito Territoriale Ottimale – della provincia di Varese (il Presidente Riccardo Del Torchio e il Direttore Carla Arioli).

Finalità immediata della serata era stabilire il rapporto tra ‘Alfa’, nuovo gestore del servizio idrico unico integrato, ed i cittadini, destinatari – nel periodo tra dicembre 2020 e i primi di gennaio 2021 – di bollette del servizio idrico emesse da un differente gestore (non più “Prealpi Servizi” ma “Alfa Srl”) e, secondo segnalazioni pervenute, riportanti importi in molti casi ben superiori rispetto alla bollettazione precedente: un evento comunque riguardante tutti gli utenti della provincia di Varese, destinatari di prima bollettazione ‘Alfa’.

L’incontro ha fornito l’opportunità al nuovo gestore varesino di presentarsi agli utenti, spiegando i motivi (normativi, tecnici e politici) che hanno generato il “percorso” fino alla “decisione” di affidare ad un Gestore Unico per tutta la provincia di Varese la competenza del servizio idrico e delle sue varie e complesse componenti, gestione che dunque rimane pubblica ma non è più in capo ai singoli Comuni locali.

Occasione anche per rispondere a dubbi, domande e richieste di chiarimenti da parte dei cittadini che nei giorni precedenti avevano espresso lamentele sia per gli aumenti in bolletta sia per la scarsa comunicazione da parte della società di gestione ‘Alfa’ e da parte della stessa Amministrazione comunale: criticità motivata – nella risposta da parte del presidente di ‘Alfa’ – dalla riconosciuta non ottimale tempistica tra l’invio delle nuove ‘bollette Alfa’ e la distribuzione in tutta la provincia del foglio illustrativo blu “Questi siamo noi”.

Motivata altresì – da parte dell’Amministrazione comunale di Tradate – dalla opportunità che il confronto coi cittadini avvenisse con la presenza degli amministratori di ‘Alfa’ e non necessariamente tramite assemblea pubblica (di difficile attuazione per via delle misure anti-covid) e che le eventuali lamentele e richieste di chiarimenti potessero essere segnalate tramite i consiglieri comunali, rappresentanti della popolazione.

Molti i temi oggetto di presentazione e di dibattito. E’ emerso un quadro complesso, la cui puntuale illustrazione – da parte di tutti i relatori dell’incontro – è stata valutata positivamente da tutti gli intervenuti, anche dalle Minoranze politiche, in termini di contenuto, di esposizione, di competenza e di trasparenza di argomentazioni.

L’incontro ha dato ampio spazio anzitutto all’importanza di considerare l’acqua come “nostro bene comune”: una consapevolezza che deve costituire, nella coscienza di ogni cittadino, un elemento indispensabile sia per una positiva ricaduta gestionale dell’intero sistema idrico, sia per le conseguenze tariffarie; acqua come bene prezioso che non va assolutamente sprecato attraverso le tante cattive abitudini dei cittadini.

A tal proposito, il gestore ‘Alfa’ e l’Amministrazione comunale si sono trovati d’accordo nello sforzo comune di proporre una campagna di educazione e sensibilizzazione al buon uso dell’acqua.

Come dunque si è giunti alla scelta del “Gestore idrico unico integrato”? Quello che nel 2020 si è concluso a Tradate, come anche negli altri Comuni della provincia di Varese, è un percorso che è iniziato a metà anni ’90 ed ha visto una evoluzione normativa. La riorganizzazione dei servizi idrici in Italia inizia infatti con la Legge 5 gennaio 1994, n. 36 “Disposizioni in materia di risorse idriche”, con l’obiettivo principale del superamento della frammentazione gestionale del settore dei servizi idrici in Italia. L’applicazione della legge di riforma del servizio idrico integrato si è attuato con fasi transitorie e con successivi Decreti e Disposizioni: citiamo il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 ‘Norme in materia ambientale’, in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, e varie Direttive (esempio, 2000/60/CE) del Parlamento europeo e del Consiglio.

In provincia di Varese tale percorso normativo ha dato esito alla scelta del “Gestore Unico Integrato”: in sostanza, la cessione obbligatoria della gestione dell’acquedotto di ogni singolo Comune ad un ente sovracomunale, che in provincia di Varese è “Alfa Srl”, la cui gestione operativa decorre da Luglio 2020.

E’ una struttura pubblica, di proprietà degli Enti locali (Comuni della provincia): scelta strategica per il territorio, modello a cui si è giunti in ritardo (considerando l’inizio delle disposizioni normative) ma che è simile a quello adottato dalle altre province lombarde, a differenza di altre regioni dove – viene fatto rilevare – il conseguente costo del bene acqua, gestito con modalità differenti, risulta in molte città statisticamente più alto.

Sul problema delle bollette Alfa pervenute ai cittadini in tempi e con importi oggetto di malcontenti gli amministratori di Alfa hanno evidenziato i motivi delle possibili criticità: “Abbiamo dovuto recuperare il forte arretrato ereditato dal precedente gestore ‘Prealpi Servizi’ (che non fatturava dal febbraio 2020) … e in caso di importi effettivamente sovrastimati siamo a disposizione per le correzioni tramite il Numero Verde Alfa dedicato”. Hanno inoltre rivolto l’invito agli utenti di procedere anzitutto ad una semplice verifica di quanto pagavano in precedenza in base ai metri cubi di consumo; a differenza, Alfa ha dovuto aggiungere in bolletta l’aumento ‘normativo’ del 6,5 percento (fattore ‘teta’).

Riguardo alla periodicità delle emissioni: ‘Alfa’ prevede quattro bollettazioni, sulla base di due letture reali operate (una ogni sei mesi). Verranno perciò effettuati addebiti sulla base di lettura del contatore, in sequenza, ‘stimata’, ‘reale’, ‘stimata’, ‘reale’.

Sul tema della regolazione tariffaria i dirigenti di ATO e di ALFA si sono soffermati illustrando – anche con l’ausilio di grafici – gli aspetti tecnici, normativi, strategici e di investimento, unitamente ad una proiezione sugli anni futuri. Hanno ruolo di competenza su tale tema i Soggetti del “Servizio Idrico Integrato” (S.I.I.): ARERA, ATO (Ufficio d’Ambito della Provincia di Varese), ALFA.

In particolare: “ARERA” (Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente) è il regolatore centrale, definisce la cornice di tutta la regolazione. “ATO” è l’Ente di Governo dell’Ambito della provincia di Varese, regolatore locale, rappresentando l’area territoriale all’interno della quale (legge 36/1994) viene organizzato il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.). “ALFA Srl” è l’operatore, Gestore Unico, gestisce cioè tutto il S.I.I. a favore della popolazione di tutti i Comuni dell’Ambito della provincia di Varese; in particolare, ha competenza per le sei macro-fasi necessarie per la fornitura del Servizio: captazione, adduzione, potabilizzazione, distribuzione, fognatura, depurazione.

Entrando in particolare sul problema degli importi presenti nelle bollette pervenute nel frattempo ai cittadini, il Direttore Michele Falcone di ‘Alfa’ ha evidenziato che il nuovo Gestore “ha preso la tariffa che il precedente gestore o il Comune già applicava ai suoi cittadini, aggiungendo l’incremento tariffario ‘teta’ di legge”, tenendo presente che “sui 138 Comuni della provincia di Varese ci sono più di 100 tariffe differenziate”. ‘Alfa’ in collaborazione con ‘ATO’ sta raccogliendo tutti i dati per poter “licenziare quanto prima una tariffa unica e creare uniformità sul territorio”. Circa l’entità della tariffa applicata ai cittadini Falcone ha evidenziato che le società ecologiche (quelle cioè precedenti ad ‘Alfa’, le quali erano a servizio dei rispettivi Comuni) applicavano una tariffa convenzionale: oltre alla tariffa presente in bolletta c’era una ulteriore quota (che in alcuni Comuni costituiva la parte più alta) che era pagata dall’Amministrazione comunale e dunque dalla fiscalità. Nella modulazione della nuova tariffa, presente unicamente in bolletta, vengono applicati inoltre due princìpi: il ‘VRG’ (Vincolo dei ricavi garantiti); e il fattore ‘teta’, che rappresenta il moltiplicatore da applicare alle strutture tariffarie esistenti: il teta applicato alla bollettazione del presente periodo è il 6,5 percento. Il nuovo sistema di regolazione tariffaria – hanno esplicitato sia il dott. Falcone di ‘Alfa’, sia la dott.ssa Arioli di ‘ATO’ – si pone l’obiettivo di garantire la copertura integrale dei costi di gestione e di investimento (Full Recovery Cost). Tenendo presente – precisano gli amministratori – che “la tariffa paga l’investimento dopo due anni dalla realizzazione degli interventi” (gli investimenti vengono dati ex-post). Inoltre – come affermato dal presidente di ‘Alfa’ Paolo Mazzucchelli – con la fusione in ‘Alfa’ delle società ecologiche (con operazione retroattiva al 1 gennaio 2020), a fronte di tariffe non allineate applicate dai preesistenti gestori, ‘Alfa’ ha accantonato risorse per 4 milioni 200 euro che già dal Bilancio 2020 pagherà ai Comuni.

Quant’è la tariffa a Tradate, in Lombardia, in Italia ed in Europa? Da statistiche (riprese da ‘CittadinanzAttiva’ – giugno 2020) emerge che a fronte di un consumo annuo, per famiglia di tre persone, di 192 metri cubi di acqua (pari a 64 pro capite), in Italia la tariffa media del S.I.I. nel 2019 è di 2,19 € al mc. In Lombardia si pagano 309 €, ma – citando i due estremi tariffari tra Regioni – in Toscana 688 e in Molise 163 €. A Tradate si pagano 211,81 € (iva inclusa), con una tariffa di € 1,10 al mc (pari a 0,001 € al litro). E all’estero?: in Francia 3,49 €, in Germania 4,37, in Danimarca 6,28 (dove tuttavia viene consumata molto meno acqua potabile, essendo diversificate le gestioni di acqua potabile e non potabile). In Italia, quella messa a disposizione, è praticamente tutta acqua potabile anche per gli usi che non la necessitano: tale prassi dipende dalle nostre italiche consuetudini.

Qual è l’evoluzione della tariffa per il gestore Alfa? Il grafico, illustrato dagli amministratori di ‘ATO’ e di ‘Alfa’, presenta la previsione tariffaria fino al 2035, anno di scadenza del mandato contrattuale ad ‘Alfa Srl’ per la gestione del Servizio Idrico Integrato in provincia di Varese: partendo da un valore di 0,87 € al metro cubo nel 2016, la proiezione evolutiva porta ad una stima di 1,11 nel 2035, attraverso una curva che vede il picco di 1,40 € nel periodo 2024-2029, per poi scendere. La modulazione della tariffa prende in considerazione la necessità di ingenti investimenti in tutti i comparti del servizio, per i 135 Comuni della provincia più 8 di province limitrofe, secondo il “Piano Industriale” in accordo anche con il Comitato di indirizzo Vigilanza e Controllo e validato dall’Autorità d’Ambito (ATO). Secondo Mazzucchelli sono stati stimati circa 350 milioni di euro da suddividere tra parte acquedottistica (4.000 km di reti), fognatura (1.631 km di reti) e depurazione (72 impianti): poiché tuttavia in provincia di Varese quasi il 40 percento del territorio non è coperto da rete fognaria, la cifra che verrà impegnata potrebbe essere più del doppio. L’aspetto di mancati interventi sul servizio costituisce inoltre motivo di ‘infrazione’ europea, con conseguente ricaduta sulla tariffazione applicata, qualora non si intervenga a sanare le inadempienze ed efficientare il sistema.

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